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Bracciano 15-06-2010

RADUNI

FESTA DELL' ARTIGLIERIA (Caserma Montefinale - Bracciano)
RADUNO DEL 51° CORSO A.U.C. ARTIGLIERIA

Galleria Fotografica: Bay Bertacchi Bruzzone Lippi


Alcune sensazioni relative alla giornata del 15 giugno 2010


1) Oggi ormai si deve notare che il "nostro esercito di popolo" (quello volutodai nostri Padri per la difesa della Patria) NON esiste più; esiste una forma nuova di esercito professionale.

2) nell'ambito di tale interpretazione (esclusivamwente mia personale) dobbiamo constatare che la partecipazione alla festa dell'Artiglieria alla Caserma Montefinale il 15 Giugno 2010, così come tutte le partecipazioniai vari raduni e/ o celebrazioni che ho potuto osservare negli ultimi anni, è stata una partecipazione fatta soprattutto di "addetti ai lavori" accompagnati da talune iniziative ufficiali con labari e bandiere e da taluni "reduci" ormai anzainissimi e rarefatti

3) in buona sostanza intendo dire che si è interrotto quel "trait d'union" che legava congedati ed esercito, cosicchè la nostra partecipazione è risultata affollata e numerosissima, ancorchè fossimo "soltanto" una trentina sui 116 nominativi del 51° corso.

4) tale "affollamento" ha ovviamente lasciato stupefatte le gerarchie militari e civili presenti che non si sono rese ben conto di chi eravamo e di che cosa intendevamo rapresentare.

5) ancor maggiormente attoniti vedendo il nostro crest concepito da Bruni/Bruzzone che oltre ad avere un valore simbolico ha oltretutto anche un notevole valore pecuniario trattandosi di una incisione in bronzo di uno dei più quotati scultori del '900 e di un supporto in pregiato legno di ulivo lavorato a mano.. ulteriore stupore ha suscitato la targa che riportava (42 anni dopo!!!!) TUTTI i nominativi, compreso ufficiali e corpo insegnante del 1968.

6) si notava fra ufficiali e truppa presente alla consegna del nostro crest una emozione forte che montava ogni minuto di più. Si era partiti con l'idea di una sorta di consegna formale fra il 51° ed il comandante della scuola...ma poi nel procedere si sono visti visi emozionati ed occhi commossi soprattutto fra generali e colonnelli in servizio. qualche sorriso e qualche battuta non sono riusciti ad alleggerire il clima di commozione e stupore che traspariva dai volti degli ufficiali in servizio e dalla reale osservazione delle espressioni degli artiglieri di servizio. insomma ci hanno osservati con una iniziale curiosità compiaciuta....ma poi via via che la nostra presenza si faceva più spontanea ed accattivante, ci hanno cominciato ad osservare tutti con il rispetto e la deferenza che si sarebbe data ad un gruppo di "marziani" atterrati sulla terra per portare i segni di una civiltà e di valori misteriosi ma affascinanti.....

7) quello che trasmettevamo erano i segni di un affetto e di un rispetto che parevano scomparsi e che sono riapparsi per un attimo fra le mura della compiaciuta caserma Montefinale. siamo stati garbati, disciplinati e non invasivi, ma siamo stati come un macigno piazzato nei cuori di tutti, perchè abbiamo rappresentato NON un tempo della gioventù che non c'è più, non il reducismo del "come eravamo", ma la sicurezza di essere quel che siamo e di essere "portatori sani" di valori inspiegabili che abbiamo applicato sia durante il corso, sia durante tutta la vita. abbiamo rappresentato quella "guasconeria" e quella capacità militare dei veri soldati che come "Cincinnato" vengono agiscono e spariscono senza nulla chiedere in cambio....

8) questi forse sono sinteticamente quei valori che abbiamo acquisito e trasmesso senza ricevere in cambio praticamente nulla...questi forse sono quei valori semplici della vita quotidiana cui abbiamo tenuto fede senza che nessuno ci avesse mai costretto realmente a nulla...volontari eravamo e volontari siamo rimasti fedelmente per tutta la vita come cavalieri della Tavola Rotonda. questi forse i valori umani che si percepivano dalla nostra presenza e che hanno lasciato senza fiato parecchia gente....

9) si parlerà del nostro modo di vedere la vita come militari e come uomini per parecchio tempo anche dopo di noi. il crest è stato affidato al museo dell'artiglieria (Caserma Cosenz) e c'è da credere che trasmetterà più che un racconto un vero "mito"....aveva ben ragione Magi Braschi quando affermò che a suo vedere il nostro corso fu un corso tutto particolare che aveva prodotto ufficiali "anomali" e particolarissimi, dotati (a suo dire) di senso pratico nella esecuzione degli incarichi e di una forte componente di "indisciplina" creativa che faceva di noi una strana commistione di anarchia e patriottismo....insomma quel che si dice "veri soldati" e non "veri passacarte" come la maggior parte di quelli che passarono per le file dell'Esercito.
Disse Magi Braschi esattamente "dal periodo dela guerra (lui era stato a Insbucensky - vedasi http://it.wikipedia.org/wiki/Adriano_Magi-Braschi) non avevo più visto ufficiali come voi...indisciplinati e contemporaneamente disciplinatissimi."
Intendeva dire ufficiali capaci di valutare gli ordini ed interpretarli al meglio negli interessi dei reparti e della strategia globale, anche passando per "rompiscatole".
Sono sicuramente uno degli interpreti concreti di questi valori avendo potuto leggere talune note di valutazione riservate sul mio conto che recitavano praticamente così: "...(omissis)...insofferente della disciplina e della gerarchia militare....adatto ad azioni isolate di guerriglia...punizioni riportate 8 giorni di arresti semplici e 3 giorni di arresti di rigore per atti di insubordinazione......valutazione complessiva " alta attitudin emilitare........ ECCELLENTE".
L'anomalia della valutazione fu rilevata più volte nel corso della mia vita militare dopo il congedo all'atto dei richiami per avanzamento.... infatti si faceva sempre notare che non era mai stato trovato un giudizio che riportasse valutazioni così negative (indiciplinato con arresti relativi) e concludesse con elogi e massima valutazione.

10) questo è forse il riassunto del pensiero di Magi Braschi ed è il sentimento che ancora una volta abbiamo trasmesso a tutta la Monefinale: capacità di essere ottimi soldati per difendere la Patria...ma guasconeria ed ironia sufficiente a distruggere sia il nemico esterno sia il burocratese interno......

Ciao a tutti
Valter Bay
17-6-2010


Anche se la permanenza mia e di mia moglie a Bracciano si è dovuta interrompere, poco dopo la cerimonia alla Montefinale (avrei voluto salutare tutti i presenti singolarmente), posso testimoniare la nostra piena soddisfazione per essere stati presenti.
Tanto ha significato l'evento che, riprendendo le parole di Walter nonchè Bay, si è avvertita la nascita di una nuova famiglia: disposto ognuno a dare, dal lontano '68, le cose migliori di cui la vita ci ha arricchito.
Sensazione personale, piacere di crederci...? Non importa, ci siamo guardati e la cosa sembra non sia dispiaciuta a nessuno, in fondo ci siamo detti: non siamo poi così male come non lo eravamo allora, forse senza ancora saperlo.
Lascio a ciascuno le proprie impressioni e sensazioni convinto che ci abbiano dato e ci daranno ancora molto.
Permettemi ancora una nota, i ragazzi e ragazze che sotto la pioggia, in divisa mimetica ci guardavano sono ne più ne meno, come noi stessi eravamo, e li ho osservati commosso e credo che, pur essendo oggi il servizio militare volontario, non per questo debba avere minor spessore....un giorno anche loro proveranno quello che abbiamo provato noi.
Un abbraccio a tutti gli uomini e le donne di questa storia e al piacere di vederla progredire.
Enzo Autore
P.S. Un saluto particolare e affettuoso a tutte le mogli che già, dal lontano '68, erano in servizio come "morose", senza escludere le altre signore che, attraverso racconti e ricordi, hanno vissuto il 51° AUC. Un abbraccio.
Silvia


Sono Fausto Felice, all'epoca del corso eccessivamente affascinato dal mito dello spettatore pirandelliano, preceduto in quel viaggio da Flaviano Massimi - milanese - mio mentore ai piaceri dell'intelletto.
Sono in via di guarigione e opino di selezionare tra le possibili sostanze del tratto di vita ancora da compiere, la frequentazione dell'amicizia umana, che da A.U.C., osservavo svolgersi in vitro.
Francesco Gaielli sarà testimone del mio sforzo.
Saluto con caro affetto le vecchie lampadine e le nuove farfalle.
A presto,
Fausto Felice
17-6-2010



....... noi sentiamo emozioni che ci legano all'Amor di Patria, altri invece seguono in quanto parte del loro "mestiere".
La differenza è sottile ed attiene al mondo dei sentimenti...ed è quella differenza che abbiamo trasmesso con la nostra presenza...senza proferir parola...
Noi, anche se non vorremmo, rappresentiamo Valori che ormai sono scomparsi e che appaiono incomprensibili. Noi, anche se non lo vogliamo, rappresentiamo un Esercito che non c'è più....forse è questo che ha lasciato stupiti e commossi coloro che ci hanno accolti a Bracciano.
Non a caso il nostro Crest è stato collocato fra i cimeli importanti del museo di Artiglieria.
Non accanto al cuore pulsante di un reparto vivo come una Scuola, ma accanto ai ricordi più cari, poichè il nostro mondo (vivissimo per noi) oggi per i giovani e per il nuovo Esercito Professionale è solo un piacevole ricordo ormai inapplicabile.
Quello invece che è applicabilissimo è il nostro stile di vita che ci siamo portati dentro anche per merito degli insegnamenti ricevuti alla Scuola nel 68
ciao a tutti
Valter Bay
17-06-2010



Bravo Bay, così mi piaci! magari la tavola rotonda è un po' troppo, però la guasconeria e tutto il resto ci stanno a fagiolo; forse c'entra anche il fatto che vivevamo in un momento di profondi cambiamenti culturali e ne eravamo partecipi (li vivevamo, non ci limitavamo a passarci accanto).
Mi rammarico di non esserci stato, spero di non mancare alla prossima occasione.
Aspetti pratici: come fare per contribuire alle spese del crest? dove lo si può vedere?
Ciao
Franco Perasso



Carissimi tutti, vengo a voi dopo un po' di silenzio, ma vi confesso che assimilare e riordinare le emozioni avute nel nostro incontro mi ha richiesto del tempo.
Devo dire che fin dai primi momenti, dai nostri "toto-riconoscimenti" al bar della piscina, ero già ripagato dei molti sforzi, e delle pochissime delusioni, della ricerca che avevo fatto; qualcuno paventava sfumature di tristezza o malinconia, tutti abbiamo constatato invece la felicità della riscoperta di legami che erano solo stati coperti da quarant'anni di vita, e che legami!
L'aspetto fisico, la salute, i nostri curricula, tutto mi è sembrato annullato da questo ritrovarsi, uomini, così diversi nei loro percorsi,
ma così simili per il loro incipit, per quella formazione che tutti abbiamo avuto, anche se con diverse assimilazioni, in quei luoghi.
I luoghi, appunto, quelle vie delle nostre libere uscite, e quel lago visto come un miraggio, e le caserme; alla "Montefinale" ho avuto una strana sensazione: era come se noi fossimo i padroni di casa e gli altri gli ospiti, come quando si vende, o si affitta, casa e si torna dopo a vedere, e si constata che, in fin dei conti, i nuovi occupanti non sono poi così male e la casa, almeno, c'è ancora; noi eravami lì a ritrovarci e di contorno c'era la Festa dell'Artiglieria, per festeggiare noi; quando poi siamo arrivati all'Inno mi è tremata la
voce, sono anch'io uno di quelli che Bianchi ha visto con gli occhi lucidi, e ne sono orgoglioso.
Per tutto il resto, per l'accoglienza che abbiamo avuto, sono già state dette molte cose belle che condivido, siamo stati bene e siamo stati anche apprezzati dando un buon contributo alla Festa che, data l'inclemenza del tempo (speriamo solo per questo), sembrava un po' in sordina, ma che , in una quarantina, abbiamo certamente ravvivato.
Veniamo allo scambio dei Crest, scambio vuol dire che si da' e si riceve, il Gen. Filipponi ci ha dato quello della Scuola e noi gli abbiamo dato il nostro, ma il nostro è un regalo che Bruzzone, con il contributo di Bruni, ci ha fatto; ho pensato così, sperando di
interpretare un desiderio di tutti, di consegnare a Federico il Crest della Scuola.
Potrei scrivere ancora molte cose, ma penso che sia già molto che mi abbiate letto fin quì, del resto ho la quasi certezza che tutte le belle cose che direi ognuno di voi le ha gia nel proprio cuore.
Un abbraccio fortissimo.
P.S. tornando verso casa con Bianchi ci siamo fermati ad un grill per uno spuntino, abbiamo trovato i Cesareo fermi per lo stesso motivo, ancora abbracci, prima di salutarci la moglie di Carlo mi ha detto la sua gioia per la riunione e mi ha spronato a rifarla il prossimo anno, mi ha fatto un enorme piacere, grazie Carla, ci proverò con tutte le mie forze.
Francesco Gaielli
21-06-2010


Cari amici del 51°,
ho letto con grande piacere la corrispondenza di questi ultimi giorni, grazie ai Vostri resoconti mi avete fatto partecipe delle forti emozioni provate in quella giornata di festa a Bracciano, un grazie particolare a Walter (un poeta) e Francesco per la costanza e abilità con cui hanno portato a termine l'impensabile compito di riunirci tutti dandoci così la possibilità di assaporare nuovamente antichi e mai dimenticati "ricordi felici".
Ho appreso che il crest del 51° è stato accolto con favore da Voi e dalla Scuola, ciò ha largamente ricompensato il mio piccolo impegno, ma dopo l'incontro con Francesco e la grande gioia che mi ha dato consegnandomi il crest della Scuola a nome di tutti Voi, mi sento Vostro debitore.
Penso però che sarete tutti d'accordo se conserverò il crest in attesa di poterlo far avere all'amico Piero Santoro come segno del nostro affetto.
Un caro saluto.
Federico Bruzzone
21-06-2010

Riprendo in mano la posta dopo una colpevole assenza di una settimana.
Sono ancora sotto il positivo influsso del nostro incontro: è stato un vero piacere riallacciare le antiche conoscenze, ed aver potuto constatare che lo spirito che ci permeava allora è rimasto intatto; ho riscontrato una gran voglia di stare insieme, anche solamente per cazzeggiare oltre che per far riaffiorare ricordi anche di piccoli episodi, sepolti sotto un lieve strato di neuroni boccheggianti ma non ancora distrutti. Pur ponendomi in una posizione più "tiepida" (ma non certo "fredda") di quella di molti di noi, anche la parte ufficiale dell'incontro mi ha colpito e, perchè no, un po' commosso.
Mi è un po’ dispiaciuto vedere lo stato di abbandono di gran parte delle strutture che a suo tempo abbiamo contribuito a tenere in perfetto ordine a furia di ramazza e di sfalcio-erba con il famigerato coltello tattico, abbandono che del resto avevo già constatato nelle caserme di Oderzo ed Elvas che mi avevano accolto come Sergente e N.H. Sig. S.Ten.; ma tant'è, l'Esercito come l'abbiamo conosciuto a suo tempo oggi come oggi, al di là di qualsiasi considerazione di ordine emotivo, non ha più ragione di esistere.
Non sono molto d'accordo con quelli di noi che stigmatizzano la creazione di un Esercito di professionisti: sempre che si resti nell'ottica, chiaramente dettata dalla stessa Costituzione, di una guerra (speriamo mai) esclusivamente difensiva, e per far questo ci vuole gente perfettamente addestrata, preparata ed equipaggiata, senza che questo abbia neppure lontanamente niente a che vedere con truppe mercenarie propriamente dette. E mi rifiuto di credere che questa gente scelga il mestiere di soldato per puro spirito guerrafondaio. In definitiva, che differenza passerebbe con le forze di Polizia o dei Carabinieri??
Ritornando ai vecchi tempi, resta comunque il fatto che ancora oggi vedo in modo positivo l’aver potuto frequentare il mitico 51°: forse non è bastato, come si usava dire del servizio militare in genere, a fare di me un uomo, ma un bell’aiuto sono convinto l’abbia dato. Almeno lo spero.
Vorrei da ultimo, non per dovere ma con sincero apprezzamento, poter rinnovare i miei ringraziamenti a chi ha reso possibile, con lavoro costante, appassionato e da certosino, che riallacciassimo i nostri rapporti: mi riferisco ovviamente in primis a Francesco e Valter nonché a tutti quelli che tanto o poco li hanno aiutati; grazie anche Federico a Arturo per il CREST, bello come opera in sé oltre che come simbolo, e sono assolutamente d'accordo con chi ha proposto di fargli il bagno nel prosecco!
Rileggendo quanto sopra, mi accorgo che il mio scritto ha assunto una connotazione di saluto conclusivo.
ASSOLUTAMENTE NO!!!!!
Continuiamo a tenerci in contatto, e sono sicuro che qualche altro incontro volante, in attesa di un’altra Bracciano, ci potrà scappare.
Ciao a tutti
Fabio Milliaccio
22-06-2010



Nel condividere i commenti di Valter, gli esprimo i miei complimenti perché ha saputo rappresentare in modo perfetto l’atmosfera, le sensazioni e le emozioni emerse il 15 Giugno alla Montefinale. Abbiamo raccolto ammirazione e rispetto perché abbiamo semplicemente trasmesso i valori fondamentali di ogni società sana e compiuta, molto rari oggi. Siamo apparsi veri SOLDATI al servizio dello Stato espressione del suo Popolo animati ancora da ideali, dal senso di appartenenza e portatori di messaggi ormai persi nel tempo. Ritorniamo TUTTI il prossimo anno alla Montefinale-Romano per festeggiare il 51° AUC dopo 43 anni. Dovrà essere una giornata tutta dedicata al nostro Corso che dovrà essere accolto con gli onori che merita.
Un caro saluto a tutti.
Mario Natale
22-06-2010



Anche se in ritardo sul voluto mi faccio sentire in merito all'incontro che molti di voi avete fatto a Bracciano,ciò dopo aver ricevuto con molto piacere le telefonate di Fabio (Miliaccio), Valter (Paluzzano) e Francesco (Gaielli) con il quale intrattengo, fin dal primo incontro dopo che lui mi ha "pescato" a Trieste, una consistente e frequente corrispondenza telefonica.
Alcuni giorni prima dell'incontro ho telefonato a Francesco (Gaielli) e Mario (Ceresoli), in quanto principali organizzatori dell'evento, per informarli della mia assenza.
Come alcuni di voi hanno saputo non sono potuto venire a Bracciano per un banale intervento chirurgico al quale avrei dovuto sottopormi proprio in uno dei giorni dell'incontro e che poi di fatto è stato rimandato.
Dire che non venire a Bracciano mi sia dispiaciuto è dir poco, in particolare dopo aver letto messaggi e ricevuto le telefonate nei quali è trapelato in modo più che evidente l'entusiasmo e la commozione che l'iniziativa ha generato e nei quali sarei stato sicuramente coinvolto.
In quel giorno infatti ho pensato spesso ai presenti immaginando quanto sarebbe stato bello rivedere, dopo oltre quarantanni, tanti vecchi amici come avevamo già fatto in un preraduno a Burano.
Nei messaggi di quanti hanno partecipato ho notato il significato positivo che è stato riconosciuto a questi 14 mesi vissuti tra studio, guardie, cazziatoni, punizioni ed altro.
Da parte mia condivido questa opinione perchè l'ordine e la disciplina ai quali eravamo costretti a sottostare di fatto ha contribuito alla nostra formazione di uomini
Ho visto con ammirazione il crest che Bruzzone, con la collaborazione di Bruni, ha realizzato, ai quali va il mio ringraziamento e alla cui realizzazione avrei voluto economicamente contribuire ma ciò non è possibile perchè, come ho saputo da Gaielli, Bruzzone da "genovese anomalo" ha rifiutato.
Avendo mancato a questo appuntamento non rimane che pensare al prossimo aprile quando potremo fare il primo raduno del 51°; in tal senso Gaielli e Ceresoli, forti delle esperienze acquisite, sapranno garantire un pieno successo.
un saluto a Bay Valter per il tono e il brio del suo modo di proporsi.
Ho saputo del DVD che avete realizzato e colgo l'occasione per chiedere a Francesco di spedirmene una copia appena gli sarà possibile tra una crociera e l'altra.
Un caro saluto a tutti
Lorenzo Gon
18-07-2010






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